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Chi sono

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Mi sembra doveroso presentarmi, e a tal proposito ho pensato di farlo tramite un'intervista che mi è stata fatta tempo fa da Corvus Reginae del sito "In Nomine Excelsi Daemonii".

Intervista ad un druido

 

DISCLAIMER: QUESTA INTERVISTA NON È VOLTA IN NESSUN MODO ALL’INVALIDAZIONE DEL PERCORSO ALTRUI. GIUSEPPE MIRISOLA HA RISPOSTO BASANDOSI SUI SUOI STUDI E CONCEZIONI PERSONALI. SI PREGA DUNQUE DI NON PORTARE FLAME O ODIO NEI SUOI CONFRONTI. PORTATE SEMPRE RISPETTO.

 

Intervista effettuata il 4 marzo 2023

 

CR: Ciao Giuseppe, puoi fare una breve presentazione su chi sei? Sono contenta che hai deciso di partecipare!
GIUSEPPE: Ciao, intanto ti ringrazio per questa occasione e per la tua gentilezza, anch’io sono felice di partecipare!
Sono un druido e mi piace scrivere libri. Mi interesso di esoterismo e spiritualità più o meno dalla fine degli anni ‘90. Amo profondamente i miei amici animali, i miei cari, la natura e tutti i suoi abitanti, i libri e la bellezza nelle sue svariate forme.

CR: Come prima domanda ti chiedo come mai hai deciso di percorrere il percorso druidico e non un altro percorso? Nello specifico qual è stato il momento che ti ha fatto dire “Sì, questo è il mio percorso”?
GIUSEPPE: In realtà credo di essere sempre stato un druido, solo in divenire eh, perché un tempo non avevo le conoscenze per esserlo davvero, intendo dire che questo percorso mi è sempre appartenuto in qualche modo, semplicemente mi stava aspettando. Fin da piccolo ho ricevuto dei segnali dal mondo invisibile, ho avuto sempre una forte sensibilità per il mondo al di là del velo e nei confronti della natura, delle sue energie e degli animali, miei grandi amici. All’inizio confesso che avevo un po’ di timore, ma questo mi ha spinto alla ricerca, perché desideravo delle risposte per capire di cosa si trattasse, convinto del fatto che ciò che si conosce magari fa meno paura. E fu proprio così, capii che non c’era nulla da temere.
Prima di approdare al druidismo, studiai diversi culti e svariate pratiche. Stavo cercando una parte di me che sembrava essere stata smarrita, e ne trovavo un pezzettino in tutto ciò che studiavo, ma sentivo che mancava sempre qualcosa. Tutto quello che ho studiato, tutte le pratiche che ho imparato, però, mi hanno permesso di arrivare a ciò che davvero la mia anima bramava. Dopo i primi anni di studi, ad un certo punto, la meditazione creativa e regressiva venne in mio aiuto, e, andando indietro nel tempo per scoprire la provenienza di alcune usanze, luoghi e simboli che avevano catturato la mia attenzione, approdai al druidismo e lo sentii immediatamente mio. Fu come tornare a casa.

CR: Hai mai avuto ripensamenti sul tuo percorso? Dubbi o sentimenti di inadeguatezza in merito? Se sì, dopo il momento di confusione, a che conclusione sei arrivato?
GIUSEPPE: Sul percorso druidico non ho mai avuto dubbi o ripensamenti. Per quanto riguarda i sentimenti di inadeguatezza, in effetti può capitare, soprattutto i primi tempi, di non sentirsi all’altezza, o abbastanza capaci. Ho sempre pensato che dubitare delle proprie capacità non sia un male, perché ci spinge alla ricerca, a migliorarci, ci eleva verso una maggiore consapevolezza e conoscenza. L’importante è che si tratti di un “sano” dubitare e non ci si crogioli in una situazione vittimistica di inadeguatezza verso tutto che potrebbe tendere invece a chiuderci in una gabbia opprimente e limitante. Personalmente tanti anni fa ho capito che non devo dimostrare nulla a nessuno. Ho preso consapevolezza di me, di chi sono e della mia natura. E anche di quello che posso fare per migliorare, nel mio piccolo, ciò che mi circonda. Ho capito e accettato quali sono i miei pregi e i miei difetti e lavoro ogni giorno per essere un uomo migliore di ieri.

CR: Su cosa si basano principalmente le tradizioni druidiche? Ti va di entrare anche nel dettaglio, sempre nei limiti del possibile?
GIUSEPPE: difficile rispondere in poche parole. Il druidismo è un culto naturale, privo di veri e propri dogmi, che si basa su un’esperienza spirituale pratica e diretta. Tutti infatti possono partecipare della presenza del divino ascoltando il vento tra le fronde, ballando intorno al fuoco, bagnandosi con la pioggia o coltivando la terra, essendo, tutti questi elementi, vive rappresentazioni della Madre Terra e dello Spirito che permea tutte le cose. Basta saper osservare e ascoltare.
In pochissime parole, direi che essere un druido significa vivere in armonia con la natura, i suoi cicli e le energie che attraversano e collegano ogni cosa nell’Universo come una ragnatela. Il druido cerca di tendere leggermente questi fili per provare a migliorare, giorno dopo giorno, se stesso e tutto ciò che lo circonda.

CR: Chi è il druido?
GIUSEPPE: Un tempo i druidi erano depositari di una grande cultura. Non erano semplici stregoni, erano sciamani, sacerdoti, guaritori, profeti, giudici, storici, erboristi, consiglieri. E anche oggi un druido è un po’ tutte queste cose, si tratta di una persona che vive in totale armonia con la natura ed i suoi cicli. Ma la caratteristica più importante di un druido è quella di saper viaggiare fra i mondi, attraverso il velo che ci separa dal mondo invisibile. Suoi fedeli alleati sono gli Spiriti Guida, gli Spiriti degli antenati e gli animali totem, ma anche le energie che popolano la natura e gli animali, suoi grandi amici.

CR: È corretto associare il druidismo al culto celtico? Puoi esporre meglio questo concetto?
GIUSEPPE: Sì, assolutamente. Come scrivo nel mio libro “Druidi. Il Culto del Sole e della Luna”, ancora oggi c’è chi crede che il druidismo esistesse al tempo in cui vennero eretti i monumenti megalitici (Dolmen, Menhir, Cromlech), ma questo non sembra possibile dato che questi monumenti furono eretti tra il 4000 ed il 2000 a.C. mentre i Celti apparvero in Europa verso la fine dell’Età del Bronzo, tra il 900 ed il 700 a.C. per consolidare la loro presenza intorno al 500 - 400 a.C. E i druidi erano Celti.
Vero è però anche il fatto che probabilmente i druidi sfruttarono in qualche modo, per determinate cerimonie, questi luoghi di potere pre-esistenti nelle zone in cui si stanziò il loro popolo. Del resto gli stessi Romani, dal I secolo d.C. circa, eressero chiese nei luoghi di culto celtici.

CR: Che libri consigli oltre quelli che hai personalmente scritto?
GIUSEPPE: Oltre ai miei libri, ce ne sarebbero tanti da consigliare, così su due piedi ti direi “La Via del Wyrd” di Brian Bates, “Alle fonti del sapere celtico” dello stesso autore, (sono purtroppo entrambi libri fuori commercio, ma di una bellezza unica), e poi “Sciamanesimo Celtico” di John Mattews, “Il Vischio e la Quercia” di Riccardo Taraglio, “Mitologia Celtica” di Thierry Jolif, “Le creature del piccolo popolo” di Dario Spada, “De Bello Gallico” di Giulio Cesare, e tanti tanti altri.

CR: In conclusione, cosa vorresti dire alle persone che vogliono studiare e/o intraprendere questo percorso?
GIUSEPPE: Avrei troppe cose da dire, molte delle quali sono scritte nella parte finale del mio libro “Il sentiero del druido”, ma proverò a non dilungarmi.
Innanzitutto, abbiate rispetto. Rispetto per gli spiriti e le entità, per le divinità, ma anche per i maestri e gli anziani, rispetto per la Vita in tutte le sue forme, e per voi stessi. E rispettate sempre gli altri culti. Quelli che vi fanno la guerra lasciateli perdere, non hanno capito nulla di spiritualità. In fondo tutti i culti “sani”, prima o poi, arrivano alla stessa meta, quali che siano i nomi che danno alle cose, quindi non angosciatevi e non lasciatevi coinvolgere in battaglie inutili su quale culto sia meglio di un altro, vi sottraggono tempo ed energie inutilmente, seguite la vostra strada con fierezza e con la consapevolezza che ciò che avete dentro e l’amore che mettete in ciò che fate, non può toglierveli nessuno, e nessuno può sindacare su ciò che siete.
Siate sempre curiosi nello studio e nella vita, non smettete mai di migliorarvi, non si arriva mai ad una sola verità assoluta, ogni volta che troverete una risposta, si apriranno sempre nuove domande.
Fate tanta meditazione, è alla base di qualsiasi percorso, non arrendetevi se all’inizio non vi risulta per niente semplice, tutti sono in grado di meditare, la vostra perseveranza verrà premiata.
Cercate sempre la bellezza e agite sempre con amore, questo mondo ne ha davvero bisogno.
Non fidatevi di chiunque, purtroppo in questo ambito, e non solo, c’è tanta gente con secondi fini, state sempre in guardia. E siate sempre in grado di dire “no” quando è necessario. Abbiate cura di voi stessi.
Scegliete un luogo per voi sacro e prendetevene cura, magari c’è un parco, o un bosco, o un giardino che vi è particolarmente caro. Diventate i custodi di quel luogo, contribuite nel vostro piccolo a tenerlo pulito o a dare da mangiare agli animali. Prendetevi sempre cura dei vostri cari e ritagliate ogni giorno un po’ di tempo per voi, per il vostro benessere e per la vostra spiritualità. Ricordate che il tempo è il dono più prezioso che abbiamo in questa vita, nessuno potrà mai restituircelo, non sprecatelo.
Vi lascio con il mio motto:
Onora gli spiriti e ama, rispetta e proteggi la vita: rendile omaggio godendo dei suoi meravigliosi doni, purché questo non danneggi esseri viventi animali o vegetali.
In tre parole: Ama e Vivi.

CR: Ti ringrazio molto tesoro! Giuseppe è una persona educata, davvero gentile, una persona che tutti dovrebbero conoscere. Vi consiglio di seguirlo su Instagram con il nome di @rifugio_del_druido e poi sulla pagina di lavoro www.lanternamagica.eu <3

 

Intervista tratta dalla seguente pagina: https://innomineexcelsidaemonii.altervista.org/intervista-ad-un-druido/

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© Giuseppe Mirisola 2023

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